Jun 20 2006
chi è buono e chi è cattivo? cosa vuol dire?
Mi trovo in un parcheggio a Leeds quando dico a mio marito che non voglio più stare con lui. David non è li con me nel parcheggio. E’ a casa, a curare i bambini, e io l’ho chiamato soltanto per ricordargli che dovrebbe scrivere due righe per la maestra di Molly. L’altra cosa mi è come…sfuggita. Un errore. Ovvio. Evidentemente, e con mia grande sorpresa, sono il tipo di persona capace di dire al marito che non se la sente più di stare con lui, ma non pensavo davvero di essere capace di dire questa cosa da un cellulare, da un parcheggio. Adesso, è chiaro, la considerazione che avevo di me stessa andrà rivista.
Ormai non si nasconde più, Hornby è uno dei miei scrittori preferiti. E anche con questo romanzo lo scrittore londinese non tradisce.
Come diventare buoni, tuttavia, è un po’ diverso dallo stile e da alcune tematiche di Hornby, è più cupo, sempre ironico certo, ma venato da una sorta di malessere esistenziale assolutamente vero e reale, ma un po’ destabilizzante.
Al centro della vicenda ci sono le dinamiche familiari di una famiglia della mid-class londinese, Katie la madre, medico, David, il padre, opinionista per un giornale e due figli Tom e Molly.
A vederli sembra che i loro modi di essere siano molto delineati, David è un “arrabbiato” e dalla sua colonna su quotidiano locale lancia strali contro tutto e tutti, disinteressato del lavoro della moglie, acido, invidioso e tremendamente ironico.
Katie perfetta madre di famiglia concilia bene lavoro e casa, è un ottimo medico che vorrebbe aiutare veramente tutti i suoi pazienti. Niente di più normale, ma vi sembra che un romanzo di Hornby possa essere così prevedibile??? Naaahh…
Tutto cambia quando Katie confessa a David di aver un amante. E tutto cambia davvero. Katie sente di essere diventato una cattiva persona e questo la destabilizza, ma ciò che la turba maggiormente è che David cambia radicalmente. L’uomo più arrabbiato di Holloway, questo il nome della sua rubrica, diventa buono!!!!
Il problema è che diventa incredibilmente buono, inizia a essere interessatissimo a tutta la vita famigliare, un padre prodigo e un marito ideale. E con l’appoggio di uno strano santone new age pranoterapeuta chiamato BuoneNuove, che ha guadagnato i suoi poteri dopo un pesante trip di acido, decide di voler veramente cambiare il mondo, fa beneficenza, convince i suoi vicini di casa ad ospitare dei senza tetto nelle loro case, e fa si che Tom e Molly diano parte dei loro giochi ai bambini poveri.
Tutto ciò colpisce come un tir Katie, che incomincia a detestare quanto buono è diventato suo marito. E più lo detesta per quello che sta costringendo la famiglia a fare più si sente sempre più cattiva perché in realtà David sta cercando di fare la cosa giusta.
La situazione va sempre peggiorando, o migliorando, dipende se vi sentite più David o più Katie, in una girandola di situazioni paradossali, divertenti e amare.
Il tutto si conclude con un finale particolare, sinceramente un finale che mi ha spiazzato ma che, probabilmente, era il più giusto per questa vicenda. Un finale sicuramente triste, cupo, che non da molta speranza alla speranza.
Nick Hornby mi ha stupito ancora gente, ha cambiato stile, rimanendo comunque fedele a se stesso.
Consigli per gli acquisti: Come diventare buoni, Nick Hornby, Tea Due.
Scritto da: Alberto Amorelli
Data: 20-06-2006
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