Dec 07 2011
Concerti nel ridotto 2011/2012
di Comunicato Stampa
Un nuovo melodramma prodotto dal Conservatorio Frescobaldi va in scena mercoledì 7 dicembre alle 21 alla Sala Estense. L’ha composto Roberto Becheri su libretto di Flavia Quadrini che ne ha curato anche la regia. Le voci soliste di Ilaria Verzucoli, Chiara Ravani, Oh Se Won, Wan Daqjan, Bong Suk Lim e Emilio Milan, interpreteranno i rispettivi ruoli di Euridice, Persefone, Caronte, Orfeo, Ade e Aristeo. Il Coro del Conservatorio preparato da Maria Elena Mazzella e l’Orchestra del Conservatorio saranno diretti nell’occasione dal maestro Stefano Squarzina. Questo melodramma, inserito nella programmazione Lirica per la Città 2011-2012 della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, nasce in seno ad un progetto pluriennale sul mito in musica, in collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) di Siracusa. Un ambito in cui in anni successivi il Conservatorio Frescobaldi ha prodotto e rappresentato ‘Oedipus Rex’ da Strawinskji, ‘Prometheus’ da Orff e ‘Médée’ da Milhaud.
La scelta del soggetto interviene sulle origini del melodramma, rileggendolo dalla parte della donna amata, cantata e pianta da Orfeo come ne “Il ritorno di Euridice” di Gesualdo Bufalino. ‘Orfeo’ è il mito archetipo dell’opera in musica, il canto che celebra se stesso attraverso l’esaltazione della sua potenza. Rimaneggiando il racconto dello scrittore siciliano, è parso agli autori che la storia fosse degna di una nuova piccola e grande impresa di teatro lirico contemporaneo: dare ad Euridice l’ultima parola sulla sua definitiva catabasi nel regno delle ombre. La storia del teatro occidentale è iniziata negli antichi teatri greci e si è alimentata dei miti fondativi della nostra identità. Ricordarlo è anche celebrare il ritorno del mito di Orfeo con sguardo lucido ed indagatore, accorato e tutto contemporaneo di Euridice.
Ne risulta così un allestimento che è frutto dell’impegno encomiabile di tanti allievi, docenti, e del personale ausiliario del Conservatorio Frescobaldi. La scena è nata dalla sintesi tra un bisogno di realismo, voluto anche dalle didascalie, e la necessità di creare qualcosa di iconico e oggettivo insieme che restituisse immagini e suggestioni depositate nell’inconscio collettivo sull’aldilà. La Scena V sarà infine una citazione-omaggio allo straordinario Caronte di un altrettanto straordinario Orfeo di Monteverdi di Jordi Savall.
Ingresso libero.
Scritto da: Comunicato Stampa
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