Mar 05 2013
Venerdì 8 marzo al circolo Bolognesi(18)e sala Estense (21)
Nell'ambito dell'iniziativa "Siamo nate libere. Storie di donne che resistono", venerdì 8 marzo alle 18, nella sede del circolo Arci Bolognesi (p.tta San Nicolò 6/a) si terrà la presentazione del libro "Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie" di Ludovica Ioppolo e Martina Panzarasa.
L'iniziativa è curata dal coordinamento ferrarese di Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara, in collaborazione con il Centro Donna Giustizia, il Coordinamento Donne Ferrara dello SPI-CGIL, ArciLesbica Ferrara, UDI Ferrara e con l'organizzazione del VDAY 2013.
Il programma prevede alle 18 interventi introduttivi di Paola Castagnotto (CDG), Stefania Guglielmi (UDI) e Cristina Zanella (ArciLesbica). Seguirà la presentazione del libro in presenza dell'autrice Ludovica Ioppolo con successivo dibattito. Alle 19.30 Libera Ferrara e l'organizzazione del VDAY 2013 offrirà un buffet con i vini a marchio Libera Terra.
Infine, alle 21 nella Sala Estense (piazza Municipio) promosso dal Centro Documentazione Donna, verrà messo in scena lo spettacolo teatrale "I Monologhi della Vagina", preceduto dai saluti dell'assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Ferrara, Caterina Ferri.
LA SCHEDA - "Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie" di Ludovica Ioppolo e Martina Panzarasa - Edizioni Transeuropa, 2012 (a cura degli organizzatori)
Sei storie di donne che, in ambiti molto differenti, hanno intrapreso un impegno antimafia. Storie molto diverse l'una dall'altra: Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace; Lucrezia Ricchiuti, vicesindaco di Desio; Cinzia Franchini, presidente nazionale di CNA Fita (autotrasporti); Rosaria Capacchione, giornalista de Il Mattino; Maddalena Rostagno, figlia di Mauro; Valentina Fiore, direttrice del Consorzio Libera Terra Mediterraneo. Donne del nord e del sud, ragazze e signore. Operano in contesti pubblici abitualmente associati a una gestione maschile, come l'economia, la politica, il giornalismo o l'autotrasporto. Donne che hanno fatto una scelta non di "rottura" rispetto a un sistema di appartenenza ma di "coerenza" con i propri principi e ideali, con le proprie urgenze e i propri desideri. Donne che hanno scelto di fare lavori che amano. In loro il "personale" diventa immediatamente "sociale e politico", senza bisogno di mediazioni. Sia che si tratti del dolore per la morte del padre, del lavoro di giornalista, della passione per la politica, della cooperazione o dell'amore per la propria terra. Non sono attiviste in senso stretto, ma ciascuna ha deciso ostinatamente "di non stare al suo posto e mettere, finalmente, un po' di ordine". Ciascuna ha dunque rifiutato i ruoli tradizionalmente attribuiti alle donne e ha trovato un modo nuovo, tutto suo, femminile, di cambiare le cose. Non sono rimaste a guardare. Lavorano perché il nostro paese funzioni e funzioni meglio.
fonte: http://www.cronacacomune.it/notizie/20598/storie-di-donne-che-resistono-presentazione-libro-assaggi-di-libera-terra-e-monologhi.html
Scritto da: Comunicato stampa
Data: 05-03-2013
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