Maggie è una nonna inglese che vede l’adorato nipotino soffrire per una malattia incurabile. Presentatasi l’occasione di sottoporlo ad una terapia sperimentale in Australia, i genitori devono rinunciare a quest’ ultima opportunità poiché non hanno il denaro sufficiente per pagare il lungo viaggio e la permanenza in ospedale. Ma Maggie, vedova da pochi anni e senza particolare talento per qualcosa – come sottolineano le sue cosiddette “amiche” del the delle 5 e delle partite a bridge – non vuole arrendersi e cerca un lavoro. Quando vede in un locale di Soho, a Londra, che stanno cercando una
hostess, si candida senza esitazione.
Imparerà il significato della parola “eufemismo” e, soprattutto, imparerà un nuovo,
peculiare lavoro “manuale”: seduta nella squallida stanzetta di un sex club, dovrà masturbare i clienti attraverso un buco (
glory hole, in gergo) che si apre solo quando questi ultimi - come nelle macchinette distributrici di bevande e merendine - inseriscono il credito necessario. Con il nome d’arte “Irina Palm”, diventerà la professionista più ricercata (e pagata) del quartiere.
Forse la cosa più straordinaria di questo film - ampiamente applaudito al Festival di Berlino e al recente Torino Film Festival dove è stato presentato in anteprima – è la
delicatezza con la quale, assumendo il punto di vista della protagonista, la storia viene raccontata. Paradossalmente, non c’è morbosità in quel
sex club londinese, luogo di solitudini e di miserie che si incontrano: non c’è spazio per la Londra da cartolina. Stupisce pensare come la stessa
Marianne Faithfull che, negli anni 60, era il simbolo della
Swinging London degli eccessi e del connubio “sesso,

droga&rock’n’roll” condiviso soprattutto coi Rolling Stones dell’allora compagno Mick Jagger, riesca oggi, come attrice, a
conferire a Maggie una tenerezza, un candore, un contegno davvero notevoli.
Sam Garbarski, pur riecheggiando per certi aspetti
Ken Loach o
Stephen Frears (anche se il suo
Piccoli affari sporchi è decisamente più duro e inquietante), lascia spazio alla
speranza che le solitudini, prima o poi – e alquanto inaspettatamente – si incontrino, si comprendano: ecco che Maggie e il suo datore di lavoro – un ruvido
entraîneur di origine slava - avranno qualcosa da imparare l’uno dall’altra.
Irina Palm è quello di cui si sente il bisogno quando si desidera un cinema che sappia davvero raccontare le persone, i sentimenti, la fatica delle scelte che si compiono.
Un piccolo, grande film.
Irina Palm – Il talento di una donna inglese (Irina Palm, Lux/B/D/UK/F, 2007)
Regia: Sam Garbarski
Sceneggiatura: Philippe Blasband, Sam Garbarski
Cast: Marianne Faithfull, Miki Manojlovic, Jenny Agutter, Kevin Bishop
Musiche: Ghinzu
Durata: 103’
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