Una coda interminabile che attraversa Piazza Municipale. E la Sala Estense diviene agorà internazionale, per una chiacchierata pubblica tra Luca Sofri e le scrittrici Igiaba Scego, italosomala, e Laila Wadia, indiana, insieme alla ricercatrice taiwanese Chang Yafang e la corrispondente olandese Pauline Valkenet . Sfatare e confermare alcuni degli stereotipi che riguardano gli uomini italiani e relative mamme, con paragoni comici - e non solo - con quelli stranieri. Yafang descrive per punti le reazioni degli uomini italiani al momento della scoperta delle sue origini taiwanese: dai quarantenni polemici sulle rivendicazioni indipendentiste dell'isola di Formosa, ai trentenni che la associano a una tailandese procace, fino ai ventenni, che la interrogano sui manga. La ricercatrice delinea una assoluta mancanza di curiosità degli uomini italiani a scoprire le altre culture. Valkenet invece si dice spesso imbarazzata dagli italiani che le raccontano le loro peripezie a letto, associando le olandesi a delle donne senza tabù. "Ma in Italia, - ha detto la giornalista - mi sono riscoperta donna, perchè gli italiani sono incredibilmente galanti: aprono la porta, pagano il conto e, soprattutto, fanno complimenti bellissimi.". "Gli uomini olandesi sono uomini - e non ragazzi - a 23 anni, quando escono di casa e le madri accettano di essere seconde alle partner dei propri figli. Mentre in Italia, le madri sono la prima causa di divorzio.". Sofri le chiede se vale anche per sua suocera, e la giornalista risponde: "Il rapporto con mia suocera? Ottimo! E' morta...!" e spiazza tutti, e scoppia un applauso. Wadia paragona l'India all'Italia: ma la situazione indiana è drammatica, esistono tuttora migliaia di aborti selettivi, si pensi che c'è un detto che recita "Se hai una figlia, è come bagnare il giardino del vicino". Le mogli sono schiave delle suocere, che le scelgono in base alle qualità culinarie, canore e tessili. La scrittrice indiana invita a usare un termine più duro di "cocco di mamma", perchè il mammismo è un forte atto di egoismo, da parte della madre - che così viene accompagnata a fare la spesa -, del figlio - che si ritrova i vestiti lavati e stirati - e dello Stato - che non ha bisogno di porsi come problema le condizioni finanziare precarie dei giovani. Valkenet ha allora sottolineato il supporto economico che lo Stato olandese, a differenza di quello italiano, fornisce ai giovani ventenni, per renderli indipendenti dalla famiglia. Yafang ride sui risultati emersi da una ricerca che ha condotto sul google taiwanese, scovando nei blog delle taiwanesi commenti sugli uomini italiani. In classifica, ecco i risultati: 1. sono belli e curano gli affetti; 2. sono belli per una notte, ma da sposare...mai! ti tradiscono subito; 3. ci provano con tutte le straniere, e non tacciono mai. Scego ha definito gli uomini italiani fratelli di quelli somali: "Sono cocchi di mamma, avviluppati dalle madri". Scego invita a svegliarci, "perchè i problemi personali sono legati a quelli politici". Ma in compenso, dice Scego, "Gli italiani sono uomini confusi e dolci.". "Degli imbecilli?" la incalza Sofri. "Massì, perchè siamo tutti degli imbecilli nelle questioni sentimentali...! Il problema - ha continuato la scrittrice - è che il modello di maschio italiano è Berlusconi - che fa complimenti sconvenienti a dispetto della moglie - o Bossi - che ce l'ha sempre duro.". E Yafang conferma le parole di Scego: "Un mese fa, stavo vedendo la tv in Giappone, quando una edizione straordinaria del tg ha mostrato il primo ministro Shinzo Abe che dava le dimissioni: era in ginocchio, a chiedere il perdono ai suoi cittadini. Un modello di uomo così, veramente responsabile, è quello che occorre anche in Italia, dove nessuno ha mai chiesto scusa.". Wadia ha dichiarato: "E' una conseguenza naturale: se sei un uomo che rispetta la sua partner, sei un politico che rispetta i suoi cittadini.". E Scego auspica infine "un cambiamento dell'atteggiamento delle madri: se cambieranno il loro legame coi figli, porteranno a una società senz'altro migliore.".