May 05 2010
di Sara Draghi
Avanguardie clandestine è una vetrina indipendente per artisti emergenti più o meno figlia della propria ambizione, che promuove e si autocompiace.
Avanguardia, originariamente, significava "prima della guardia" ovvero quel reparto militare che procedeva avanzato rispetto al resto delle truppe. Il termine si è metaforicamente evoluto passando ad indicare un atteggiamento intellettuale e artistico innovatore, di rottura col passato, audace, provocatorio.
Poi l’avanguardia si è "diffusa" e le righe sono state rotte.
Oltre l’Avanguardia e la Neoavanguardia c’è la Transavanguardia, e oltre quest’ultima c’è una crisi di originalità e i resoconti della morta annunciata dell’Arte. Questa attesa dell’estinzione del genere Arte è una sorta di sindrome compulsiva di un epoca feticista sub-abissata di informazioni ed immagini. Ma la creatività e la fantasia non possono venir uccise e perciò la fine dell’Arte non si può risolvere in una fine, ma in un nuovo inizio.
Allora bisogna reinventarsi per riuscire a sopravvivere.
L’avanguardia vive clandestinamente ai bordi della nostra consapevolezza e del nostro stupore, decentrata e senza guide, ma sempre e comunque onnipresente.
Immagine_Daniele Cestari, Città invisibile di mattino, tecnica mista su tela cm 120x150
Scritto da: Sara Draghi
Data: 05-05-2010
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Michelangelo AntonioniMi sono fatto da solo. Credo di aver avuto per maestri i miei occhi.
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