Jul 21 2010
Nel mondo informatico della tecnologia, della sintesi e delle abbreviazioni, c’è chi ha saputo trovare anche un posto per una delle attività più intime e profonde: la lettura.
Nell’Agosto del 2005 ad Hong Kong infatti, Greg Sung fondava aNobii, il social network pensato per i lettori, che dalla Cina avrebbe di lì a poco preso piede in tutto il mondo e conquistato il 40% dei suoi utenti proprio entro i confini italiani.
Cos’è quindi questo aNobii e cosa accade nella community dei tarli della carta? Ogni utente iscritto ha a disposizione nella propria pagina una libreria da riempire, e lo può fare inserendo i codici ISBN stampati sul retro della copertina, o il titolo del libro; piano piano in questo modo lo scaffale si ricopre di libri suddivisi per categorie: Finito, Non iniziato, In lettura, Non finito, Da consultazione, Abbandonato. Ad ogni libro l’utente può poi dare un voto in “stelline”, da uno a cinque, scrivere un commento, addirittura segnare le note a margine indicando il numero della pagina e il passo del libro a cui si riferisce.
Ma non è tutto qui: aNobii non riguarda semplicemente la catalogazione online dei volumi della nostra libreria, riguarda la comunità, lo scambio, la contaminazione letteraria, ed ecco che comincia il vero divertimento.
Ogni utente può guardare tra gli scaffali di qualsiasi altro, e aNobii calcola immediatamente la compatibilità tra le reciproche librerie, in modo da individuare subito con quali lettori si possano avere più cose in comune. Gli aNobiiani -così si chiamano tra loro i membri della community- in questo modo cominciano a scambiarsi opinioni e soprattutto consigli, generando un processo di osmosi letteraria instancabile.
Poi ci sono i Gruppi, veri e propri generatori di idee, che mostrano quanto la comunità dei lettori sia continuamente attiva. Ce ne sono per tutti i gusti: all’interno di “Regaliamoci Libri” ad esempio, gli utenti si consigliano e regalano libri per ogni occasione, organizzando persino concorsi a premi con indovinelli da risolvere, in altri gruppi ci si riunisce per parlare e discutere di una lettura tanto detestata come in “I Libri Orrilibri” in cui potrete trovare coloro che hanno odiato a morte la Saga di Twilight, così come chi ammette di non aver apprezzato i mostri sacri alla Umberto Eco: la prima regola del gruppo è “Nulla è oggettivo quando si tratta di gusti personali”. In alcuni gruppi si è poi diffuso un gioco interessantissimo chiamato la “Lettura collettiva mensile” per la quale ogni mese iscrivendosi in una pagina di discussione si dà il via a una catena di consigli: il primo iscritto consiglia un libro al secondo, il secondo al terzo e così via; a fine lettura poi ognuno lascerà il proprio commento e le proprie sensazioni riguardo il libro letto. Vi sono poi i gruppi tematici per paese o per scrittore, tra i quali quello per “Roberto Saviano” che non evita di trattare quotidianamente temi molto importanti e offre spesso spunti di discussione sulle vicende attuali.
Ciò che è grandioso di questi gruppi è il fatto che vi sia una continua interazione sincera e sentita all’interno di essi, basata su un argomento comune che ne appassiona i membri e che crea tra loro dei veri e propri legami: dopo un po’ che si è dentro aNobii si ha la sensazione di far davvero parte di una comunità, della quale ogni persona, e non più utente, comprende il peso.
Niente più domande da generici social network, “Cosa stai facendo?” “A cosa stai pensando?”, aNobii oltre a chiederti “Cosa stai leggendo?” ti dà continuamente nuovi spunti per farlo, ti permette di conoscere autori che probabilmente mai avresti scoperto, libri di cui non avevi mai sentito parlare, e soprattutto ti consente di leggere recensioni sincere, di lettori che se non hanno apprezzato un libro universalmente acclamato, hanno il coraggio di scriverlo senza mezzi termini.
A partire da queste recensioni è stato pubblicato poi un libro: “aNobii. Il tarlo della lettura” edito da Rizzoli, che raccoglie recensioni di ogni tipo scritte dai migliori aNobiiani, e per il cui relativo commento vi rimando a ciò che ne ha scritto una delle autrici.
Cosa ne è quindi dei lettori nel Web 2.0?
Hanno fondato e fatto crescere uno dei più attivi e soprattutto interattivi Social Network della rete, un luogo in cui la comunicazione non ha caratteri limitati e si sviluppa su più livelli.
Niente male direi.
Scritto da: Nicole Mistroni
Data: 21-07-2010
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