Nov 23 2011
di Grazia Russo
Un’idea piuttosto radicata è che l’umorismo sia una prerogativa propria del popolo anglosassone: inteso come tratto distintivo che caratterizza un intero popolo, proprio come l’arte dell’arrangiarsi tutta italiana o la puzza sotto il naso dei francesi, la pignoleria dei tedeschi e l’atteggiamento festaiolo degli spagnoli. Luoghi comuni elencati uno dopo l’altro senza un eccessivo sforzo d’immaginazione, che trovano conferme o smentite in base alle più diverse situazioni, ma che nella maggior parte dei casi strappano un sorriso o una smorfia di disgusto e che danno però il senso della ricerca di individuare delle differenze culturali tra popoli. Torniamo però al nostro umorismo inglese. La convinzione maggiore è che questo si presenti in modo arguto, brillante, freddo e sofisticato, molto lontano da quello di Mr Bean (vi prego!) e molto vicino a quello di Oscar Wilde ed i suoi aforismi. Uno tra tanti: “L’unico modo di comportarsi con una donna è di fare l’amore con lei, se è bella, e con un’altra, se è brutta” In quanti avete riso?
E’ piuttosto chiaro che si tratta di un umorismo apprezzato non solo dal popolo britannico, ma l’idea suggestiva e persistente è che il senso dell’umorismo sia prerogativa del Regno Unito quasi come la regina Elisabetta, i suoi cappelli, i prodotti tipici e l’inno nazionale. Ogni tanto però più che di battute si parla di freddure vere e proprie che hanno l’unico obiettivo di lasciare l’amaro in bocca e non risultano per niente simpatiche. Il nostro paese è diventato da qualche tempo il bersaglio preferito della pubblicità inglese: dopo la pizzeria battezzata Bunga Bunga (che tristezza!), siamo arrivati al battesimo dei bidoni della spazzatura con nomi italiani. Ritorna la smorfia di disgusto di sopra, perché quando è troppo è troppo!
Una notizia passata un po’ sottotono alcuni giorni fa parla della geniale trovata dell’azienda inglese Primrose, evidentemente provocatoria, che per la nuova collezione di contenitori per rifiuti organici ha scelto i nomi di battesimo dei nostri ex ministri. Ci sono proprio tutti: il cono verde chiamato Umberto, il contenitore di acciaio Ignazio, il più piccolo della collezione è invece stato battezzato Renato e non mancano Angelino e Giulio che dà il nome ad un separé in nocciolo nascondi bidoni e che può essere tuo alla modica cifra di 99,95€.
Presenti anche le donne, che danno i nomi a bidoni dal design più sofisticato ed elegante: si va da Mara a Stefania – la compostiera da giardino ad alveare che costa 179,95 € – fino a Mariastella. I cognomi non sono scritti di seguito, ma i riferimenti sono piuttosto chiari anche a orecchie poco attente all’alternarsi dei ministri della politica nostrana e confinano il nostro “bel paese” a un’immagine legata alla “monnezza” e a una conduzione politica che ha lasciato a desiderare e si è resa ridicola agli occhi di tutto il mondo. La novità fa riflettere amaramente e viene da chiedersi anche dove sia finito l’umorismo inglese. Io rivoglio Oscar Wilde!
Scritto da: Grazia Russo
Data: 23-11-2011
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